"Sapete quanto ha guadagnato nella fabbrica dei mulini
mastro-don Gesualdo? – entrò a dire il notaro a mezza voce in aria di
mistero…"
CAP III, pag. 68
"Infine, assicurata la macina sulla piattaforma, si mise a
sedere un di un sasso, trafelato, ancora tremante dal batticuore, asciugandosi
il sudore col fazzoletto di cotone."
CAP IV, pag. 91
"…Colpa
vostra! Ve l’avevo detto! Non sono imprese per noialtri! Sbraitava la sorella
incamicia, coi capelli arruffati, una furia tale e quale! Massaro Fortunato,
più calmo, approvava la moglie, con un cenno del capo, silenzioso, seduto sulla
panchetta, simile a una macina di mulino."
CAP V, pag. 109
Macina di mulino trattasi di
una macchina utilizzata per ridurre in polvere, triturare, frantumare, raffinare
un corpo solido, pietre calcaree e materiali che venivano principalmente
utilizzati in edilizia. Il processo avveniva mediante la rapida rotazione e lo
sfregamento di una coppia di mole. Che
si distinguono secondo:
- Abrasivo, in
genere di natura sintetica, quali quelli a base di allumina, come l’alundum, di carburi di silicio, come il
carborundum, oppure a base d diamante artificiale (mole diamantate)
- Agglomerante,
che può essere a base di silicati, materiai ceramici o vetrosi, resine
sintetiche;
- Grana, cioè
la grossezza media dei granuli di abrasivo; è indicata da numeri, quali per
esempio 10÷30 (grossa), 30 ÷60 (media), 70÷10 (fine), 150 ÷250 (finissima) e
260÷500 (superfine)
- Forma, come
per esempio le mole a disco, a tazza cilindrica o conica, frontali con incavo (la
superficie di contatto è una corona circolare).
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